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- Pubblicato: Lunedì, 15 Dicembre 2014 08:50
La rocciosa Malles
tra castelli e abbazie

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Sestola con la neve
Denominata “La Perla dell’Appennino”, Sestola (siamo in provincia di Modena) è la più importante località turistica invernale dell'Emilia Romagna per la sua vicinanza alla stazione sciistica del Monte Cimone, nonché una delle maggiori nell'Appennino. Nella stagione invernale Sestola e il Monte Cimone diventano un paradiso per gli amanti di tutti gli sport bianchi: sci, snowboard, fondo, snow-kite, ciaspolate. Sport e montagna però non significano soltanto sci. Il territorio è impreziosito da numerosi laghetti tra i quali il più spettacolare è senza dubbio il “Lago della Ninfa” di origine tettonica, posto a 1.500 metri di altitudine, sulle pendici del monte Cimone.
Il territorio di Sestola ( 2.620 abitanti) si estende dai 321 m. del Fondovalle Scoltenna ai 2.165 m. del Monte Cimone, con una diversa strutturazione ambientale secondo l'altitudine. La zona a monte, attraverso gli insediamenti turistici di Pian del Falco e Passo del Lupo, culmina nella vetta del Cimone, dove è insediata una stazione meteorologica dell'Aeronautica Militare e la Stazione “Ottavio Vittori” del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto ISAC – per lo studio dell'atmosfera e del clima. Queste due stazioni sono raggiungibili percorrendo il “Sentiero dell'Atmosfera”, un itinerario didattico culturale nato dalla collaborazione tra CNR, Parco regionale del Frignano, Servizio meteorologico dell'AM -CAMM e ARPA Emilia-Romagna. Il territorio comunale sopra i 1.500 m s.l.m., oltre il Lago della Ninfa e Passo del Lupo, fa parte del Parco Regionale del Frignano. A ridosso dell'abitato si trovano altre due aree naturalistiche protette di importanza minore.
Sestola, in conseguenza del forte incremento turistico, ha perso in parte le proprie tradizioni. Ne sono rimaste, comunque, tracce ben visibili nelle sagre e feste, che in questi anni sono tornate ad essere momento di incontro sociale e recupero di motivi tradizionali. Anche i vecchi mestieri stanno avendo una riscoperta e valorizzazione. Nelle sale della Rocca è visitabile il museo dell’Antica civiltà contadina che da anni raccoglie ed espone materiali ed attrezzi riguardanti le tradizioni lavorative della zona.
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