L’eternità viene dagli astri

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Ogni uomo possiede nello spazio un numero infinito di doppi che vivono una vita tale e quale la sua
L'eternità viene dagli astri

Auguste Blanqui
L’eternità viene dagli astri
Ipotesi astronomica

Traduzione di Raffaele Fragola
Con un saggio di Ottavio Fatica
Milano, Adelphi, 2023, pp. 132 euro 13,00

Nel 1871 Auguste Blanqui, «l’eterno cospiratore», sta scontando l’ennesima pena detentiva di una vita trascorsa per metà in carcere. Questa volta, per impedirgli qualsiasi contatto con la Comune che sta infiammando Parigi, lo hanno trasferito nel remoto Fort du Taureau, in Bretagna, dove è sottoposto a una reclusione tra le più dure, in totale isolamento. E tuttavia, pur in condizioni estreme, Blanqui riesce a scrivere e a far arrivare all’esterno, eludendo la censura, il testo di quello che sarà il suo primo libro, pubblicato l’anno successivo a Parigi. Ci si aspetterebbe, dall’ormai vecchio rivoluzionario, un pamphlet politico.

E invece quello che Blanqui ha meticolosamente composto nella sua cella è un visionario trattato di «astronomia metafisica», uno scritto insieme scientifico, poetico e filosofico, che avanza un’ipotesi vertiginosa: «Ogni astro, qualunque esso sia, esiste dunque in numero infinito nel tempo e nello spazio, non soltanto sotto uno dei suoi aspetti, ma quale si trova in ognuno degli istanti della sua vita, dalla nascita sino alla morte. Tutti gli esseri distribuiti sulla sua superficie, grandi o piccoli, viventi o inanimati, condividono il privilegio di questa perennità». Ogni uomo, così, «possiede nello spazio un numero infinito di doppi che vivono una vita tale e quale la sua». Il lettore rimarrà sbalordito nel constatare, come già fecero Benjamin e Borges, che questo piccolo libro anticipava i concetti alla base dell’eterno ritorno di Nietzsche, ma in una dimensione, notava ancora Benjamin, di malinconia baudelairiana. Perché nel “multiverso” di Blanqui – oggi vicino ad alcune ipotesi della fisica quantistica – ogni prospettiva di «progresso» fatalmente si rivela illusoria.

L’autore. Louis-Auguste Blanqui (Puget-Théniers, 8 febbraio 1805 – Parigi, 1º gennaio 1881) è stato un rivoluzionario, attivista e politico francese, considerato uno degli esponenti di spicco del socialismo utopistico. Fu il fondatore del movimento del blanquismo che da lui prese il nome. Complessivamente è stato in prigione trentasei anni e cinque mesi, in un periodo compreso tra il 1831 e il 1879. (Red.)

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