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Categoria: Spazio
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Pubblicato: Lunedì, 29 Settembre 2014 07:43
La polvere di stelle confonde
la misura del Big Bang: “Tutto da rifare”

La mappa di Planck con il piano galattico e alcune sorgenti in evidenza (foto esa.int)
L’analisi dei dati di HFI dimostra che l’emissione di onde elettromagnetiche da parte di tenui nubi di polvere interstellare, costituite dai granelli di materiale solido dispersi nella galassia al termine dell’evoluzione delle stelle, ha un leggero grado di polarizzazione. Questo effetto nel cielo non è mai nullo, anche se esistono regioni in cui esso è minimo.
La scoperta mette in discussione i dati finora raccolti sulla polarizzazione del fondo cosmico, considerata una traccia dell’ipotetico processo di inflazione cosmica, cioè della rapidissima espansione che avrebbe originato l’intero universo osservabile oggi a partire da una minuscola frazione dell’universo primordiale. Le emissioni polarizzate della polvere di stelle, ineliminabile, infatti si sovrappongono e contaminano la debolissima emissione polarizzata del fondo cosmico di microonde.
Gli esperimenti precedenti, come BICEP2, non erano in grado di distinguere tra le emissioni polarizzate dovute alla polvere interstallare e le emissioni polarizzate del fondo cosmico, dovute all’ inflazione cosmica. Grazie ad HFI, sensibile a una frequenza di 353 GHz, è stato possibile misurare l’emissione della polvere interstellare e stabilire che essa è presente in modo diffuso in tutto il cielo, anche dove erano state eseguite le precedenti misure.