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- Categoria: Spazio 18
- Pubblicato: Mercoledì, 09 Maggio 2018 14:48
Dai telescopi dell'ESO
Scoperto asteroide
ricco di carbonio
esiliato nell'estrema periferia
del Sistema Solare
Immagine artistica del pianeta esiliato ricco di carbonio (credit : eso.org)
09.05.18 - Trovato uno dei relitti del Sistema Solare primordiale e tempestoso. Un'equipe internazionale di astronomi ha usato i telescopi dell'ESO (European Southern Observatory) per studiare "2004 EW95", oggetto insolito della fascia di Kuiper. E' un asteroide ricco di carbonio, il primo di questo tipo ad essere confermato nelle zone più esterne e fredde del Sistema Solare. Questo curioso oggetto si è probabilmente formato nella fascia principale degli asteroidi, tra Marte e Giove, ed è stato lanciato a miliardi di chilometri dalla sua zona di origine fino all'ubicazione attuale nella fascia di Kuiper.
Secondo alcuni modelli teorici che descrivono quel lontanissimo periodo, i giganti gassosi appena formati hanno imperversato nel Sistema Solare, espellendo i piccoli corpi rocciosi dalla zona interna del Sistema Solare fino a orbite remote, a grandi distanze dal Sole. In particolare, i modelli suggeriscono che la fascia di Kuiper - una regione molto fredda situata oltre l'orbita di Nettuno - dovrebbe contenere una piccola frazione di corpi rocciosi provenienti dal Sistema Solare interno, come - appunto - gli asteroidi ricchi di carbonio, detti anche carbonacei (perché contengono carbonio o i suoi vari composti).
Gli attuali modelli dinamici dell'evoluzione del Sistema Solare primordiale prevedono che i pianeti giganti migrarono prima verso l'interno e poi verso l'esterno, distruggendo e disperdendo gli oggetti nel Sistema Solare interno. Di conseguenza, ci si aspetta che una piccola percentuale di asteroidi rocciosi sia stata espulsa in orbite che appartengono alla nube di Oort o alla fascia di Kuiper.
La natura peculiare di "2004 EW95" è stata notata per la prima volta durante osservazioni di routine con il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA effettuate da Wesley Fraser, un astronomo della Queen's University di Belfast che è anche parte dell'equipe che presenta questa scoperta. Lo spettro di riflessione dell'asteroide - la specifica distribuzione di lunghezze d'onda della luce riflessa dall'oggetto - era diverso da quello di oggetti altrettanto piccoli della fascia di Kuiper, che hanno in genere spettri poco interessanti, senza caratteristiche particolari, che danno poche informazioni sulla composizione dell'asteroide.
Ma pur con l'impressionante potere di raccolta della luce del VLT, 2004 EW95 è ancora sfuggente, difficile da osservare. Anche se è lungo almeno 300 km, si trova al momento a ben 4 miliardi di chilometri da Terra, rendendo la raccolta di dati dalla superficie scura e ricca di carbonio una sfida scientifica impegnativa. In altre parole gli astronomi per far capire come stanno le cose, fanno questo esempio: "È come osservare una montagna gigantesca di carbone contro lo sfondo nero come la pece del cielo notturno". (red)