- Dettagli
- Categoria: Spazio 18
- Pubblicato: Giovedì, 28 Giugno 2018 08:59
`Oumuamua nomade
interstellare: accelera
come una cometa
e se ne va con i suoi misteri
Rappresentazione artistica della cometa interstellare `Oumuamua (foto eso.org)
28.06.18 - `Oumuamua, il primo oggetto interstellare scoperto nel Sistema Solare, si sta allontando dal Sole più in fretta del previsto. Il comportamento anomalo è stato rilevato da una collaborazione astronomica mondiale che coinvolge anche il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO (European Southern Observatory) in Cile. Il nuovo risultato suggerisce che `Oumuamua sia probabilmente una cometa interstellare e non un asteroide. La scoperta è pubblicata sulla rivista Nature.
'Oumuamua è stato scoperto con il telescopio Pan-STARSS all'Osservatorio Haleakala, alle Hawaii nell'ottobre 2017. Il nome significa "scout" in hawaiano e riflette la natura dell'oggetto in quanto primo e documentato esploratore di origine interstellare a essere entrato nel Sistema Solare. Le osservazioni originali lo indicavano come un oggetto allungato e piccolo dai colori simili a quelli di una cometa.
Ora, combinando i dati del VLT e di altri osservatori, un'equipe internazionale di astronomi ha trovato che l'oggetto si muove più rapidamente del previsto. La variazione di velocità è molto piccola e `Oumuamua sta comunque rallentando ancora a causa dell'attrazione del Sole - però - non così velocemente come previsto dalla Meccanica Celeste.
L'equipe, guidata da Marco Micheli (ESA, Agenzia Europea Spaziale) ha esplorato diversi scenari per spiegare la velocità superiore al previsto di questo insolito turista interstellare. La spiegazione più probabile è che `Oumuamua stia rilasciando materiale dalla superficie a causa del riscaldamento solare - un comportamento detto degassamento. La spinta del materiale espulso dovrebbe produrre l'impulso, piccolo ma costante, che allontanerà `Oumuamua dal Sistema Solare prima del previsto: a partire dal 1 giugno scorso sta viaggiando a circa 114.000 chilometri l'ora.
Il degassamento è un comportamento tipico delle comete e pertanto contraddice la classificazione precedente di `Oumuamua come asteroide interstellare. "Pensiamo che sia una cometa piccola e strana", comenta Marco Micheli. "Possiamo vedere nei dati che la spinta sta diminuendo a mano a mano che l'oggetto si allontana dal Sole, anche questo è tipico delle comete."
Di solito, quando le comete vengono riscaldate dal Sole emettono polvere e gas, a formare una nube di materia - detta chioma - intorno alla cometa, insieme alla caratteristica coda. Il gruppo di ricerca però non ha trovato alcuna evidenza visibile di degassamento. E questo non è normale secondo le attuali conoscenze.
"Non abbiamo visto polvere, chioma o coda, il che è insolito," spiega all'Eso la coautrice Karen Meech dell'Università delle Hawaii, USA. Meech era a capo del gruppo che ha caratterizzato `Oumuamua nel 2017. "Pensiamo che `Oumuamua possa a un certo punto rilasciare grani di polvere insolitamente grandi e ruvidi".
L'equipe ha ipotizzato che i piccoli grani di polvere che ricoprono la superficie della maggior parte delle comete, siano stati erosi durante il viaggio di `Oumuamua nello spazio interstellare e che siano rimasti solo i grani più grandi. Una nube di queste particelle più grandi non sarebbe sufficientemente luminosa per essere rilevata ma spiegherebbe la variazione inaspettata della velocità di `Oumuamua.
Il mistero della sua origine
Non solo l'ipotesi del degassamento di `Oumuamua, ma anche la sua origine interstellare rimangono un mistero ancora non risolto. L'equipe iniziamente aveva richiesto una nuova osservazione di `Oumuamua per determinarne con precisione il percorso in modo da risalire al sistema stellare di provenienza. I nuovi risultati implicano che sarà più complicato ottenere questa informazione, dato che il cambiamento di velocità di `Oumuamua osservato recentemente rende più difficile tracciare il cammino di provenienza dalla sua casa extrasolare.
Scartata infine la teoria che `Oumuamua sia una nave spaziale proveniente da mondi sconosciuti. Per due motivi. Secondo gli astronomi che seguono il "caso" il cambiamento continuo e regolare di velocità non è tipico dei propulsori così come li conosciamo oggi; secondo, il fatto che l'oggetto stia rotolando su tutti e tre gli assi va contro l'idea che sia un oggetto artificiale creato da costruttori alieni. (red)
Vedi
www.eso.org