L’università di Pisa partner dello studio tutto italiano pubblicato su Science Advances

Emissioni CO2, 

incubatrici 

di eruzioni esplosive 

dei vulcani

 

Unipi Stromboli eruzioni

Le eruzioni parossistiche dell’estate del 2019 a Stromboli (credit:unipi.it) 

 

15.10.21 - L’aumento della CO2 nelle emissioni di un vulcano può far prevedere un’eruzione violenta con un anticipo sino a tre mesi. È questo quanto emerge da una ricerca pubblicata su Science Advances alla quale ha partecipato l’Università di Pisa all’interno di un consorzio tutto italiano che comprende le università di Palermo, Firenze e Torino e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (sezioni di Napoli e Bologna).

In particolare, lo studio ha analizzato la composizione e i flussi dei gas vulcanici a Stromboli grazie ad un sistema di monitoraggio finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (DPC). I risultati hanno dimostrano come il gas vulcanico, in particolare l’aumento della CO2, giochi un ruolo chiave nelle dinamiche esplosive, e che i periodi preparatori delle esplosioni sono caratterizzati da emissioni anomale di CO2, rilasciate dal magma ancora immagazzinato in profondità.

«Le eruzioni vulcaniche sono fenomeni improvvisi, la cui dinamica è così rapida da sfuggire spesso al controllo preventivo pur rappresentando, come nel caso di Stromboli o Etna, un serio pericolo, sia per la presenza di aree abitate circostanti che per i turisti – spiega il professore Marco Pistolesi Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa – l’utilizzo dei gas vulcanici, che abbiamo proposto in questo studio - conclude - apre così nuovi scenari per la loro possibile identificazione e previsione». (Red.)

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https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.abh0191