La ricerca è stata condotta da un gruppo internazionale con l'Università di Verona capofila

Un tampone nasale

per anticipare il Parkinson

29.07.21 - Un gruppo internazionale di ricercatori coordinati dall’università di Verona ha implementato un tampone capace di individuare la malattia prima che si manifesti con i disturbi motori di rallentare lo sviluppo verso la malattia conclamata.

I ricercatori hanno sottoposto a tampone nasale alcuni pazienti affetti da disturbi comportamentali del sonno, identificando in tal modo l’alfa-sinucleina patologica, ossia la proteina che causa la malattia di Parkinson. Poiché i disturbi comportamentali del sonno (iRBD), insieme ai disturbi dell'olfatto, fanno parte delle manifestazioni precliniche della malattia di Parkinson, la novità consiste nell' aver dimostrato che in una fase in cui non sono presenti i disturbi motori il processo patologico è già attivo. La ricerca è stata pubblicata tra le Editor’s choice della rivista internazionale Brain.

Lo studio è stato coordinato dal gruppo del professor Gianluigi Zanusso, in collaborazione con i gruppi più autorevoli in Europa in tema di disturbi del sonno, i neurologi dell'Università di Innsbruck, in particolare dalla dottoressa Ambra Stefani e dal professor Werner Poewe, un'autorità nella malattia di Parkinson, e dai colleghi dell' Università di Barcellona.

Sono stati sottoposti a brushing nasale 63 pazienti con iRBD ed il 45% presentava una positività del tampone per l'alfa-sinucleina patologica e di questi il 78% presentava un deficit dell'olfatto e nei soggetti negativi solo il 22% presentava deficit olfattorio. «Lo studio – spiega Zanusso, docente di Neurologia nel dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento (Univr) - è iniziato tre anni fa e, Covid-19 permettendo, stiamo programmando un follow-up clinico dei pazienti per vedere quali e quanti abbiamo sviluppato i sintomi della malattia di Parkinson».

E subito dopo aggiunge: «Questi risultati rappresentano un notevole passo avanti nella ricerca, in quanto l'evidenza dell'alfa-sinucleina patologica in una fase preclinica permetterebbe di poter fermare la malattia in una fase pre-motoria o di rallentarne lo sviluppo verso la malattia di Parkinson conclamata. Infatti, la ricerca della cura è indirizzata ad ottenere farmaci specifici che blocchino la propagazione dell'alfa-sinucleina patologica nel cervello, determinando un danno a carico dei neuroni delle aree deputate al controllo motorio con conseguente sviluppo dei sintomi motori tipici della malattia di Parkinson».

E questa è la sua conclusione: «Sottolineo due aspetti di merito importanti: il primo che il tampone nasale è stato inventato dal nostro gruppo di Verona, diretto dal professor Salvatore Monaco, e ottimizzato dal dottor Luca Sacchetto dell' Università di Verona; il secondo che la metodica diagnostica - che permette di rilevare la presenza dell' alfa-sinucleina patologica - è stata messa a punto dalla dottoressa Matilde Bongianni, coadiuvata dalla dottoressa Daniela Perra, dal dottor Michele Fiorini e il dottor Stefano Capaldi dell' Università di Verona. Ad oggi, solo un numero limitato di laboratori al mondo è in grado di eseguire questa analisi di amplificazione ed in questo campo ci riteniamo dei leader. Ringraziamo la Fondazione Cariverona che ha finanziato e creduto nella nostra ricerca, il Lions Club Verona Europa, e tutti i colleghi che hanno collaborato nello studio». (Red.)

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