La ricerca, coordinata dall’Università di Camerino, coinvolge le Università di Pavia, Milano, San Paolo in Brasile (Sao Paulo State University) e l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie

Nuove scoperte nella lotta

a insetti nocivi e dannosi

 

30.03.21 - Dimostrata l'esistenza di un fenomeno di riduzione genomica in batteri del genere Asaia, simbionti di molti insetti, tra i quali zanzare, vettrici di numerosi patogeni umani, e mosche mediterranee, dannose per un'ampia varietà di frutti. Adesso, si aprono nuove prospettive nella lotta a tali insetti grazie a questa ricerca internazionale, che ha come capofila l'Università di Camerino e che coinvolge le Università di Pavia, Milano, San Paolo in Brasile (Sao Paulo State University) e l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. La ricerca - pubblicata sulla rivista internazionale mBio, edita dall’ American Academy of Microbiology - è stata coordinata da Guido Favia, docente di Parassitologia dell’Università di Camerino.

Nel rapporto simbiotico con l’insetto ospite, i batteri del genere Asaia tendono a ridurre nel tempo il proprio genoma. Sulla base di questo fenomeno, il lavoro pubblicato su mBio suggerisce che i batteri possano contribuire allo sviluppo di resistenze ad alcuni insetticidi (piretroidi) attraverso la sintesi di specifici enzimi. Questa evidenza, se confermata da ulteriori studi già in corso, potrebbe aiutare a sviluppare nuovi insetticidi, biocompatibili e più efficaci di quelli attualmente utilizzati.

«Abbiamo per la prima volta rivelato – spiega Guido Favia – il potenziale ruolo di batteri simbionti in fenomeni di resistenza agli insetticidi sviluppati da zanzare, che per l’elevato numero di patogeni che possono trasmettere, sono da considerarsi gli animali più letali del pianeta, e dalla cosiddetta mosca mediterranea, uno dei maggiori insetti nocivi di importanza economica mondiale per i danni che può arrecare a moltissime coltivazioni».

Aggiunge: «Anche se personalmente mi riferisco sempre alla frase attribuita a Louis Pasteur che diceva che non esiste la scienza applicata, esistono solo le applicazioni della scienza, questa ricerca combina elementi di ricerca di base, il rapporto evolutivo tra microbo simbionte e ospite insetto, e elementi di ricerca applicata, nella definizione di nuove formulazioni di insetticidi più efficaci e ecosostenibili, superando la tradizionale diatriba. Inoltre, è plausibile ipotizzare che, continuando questi studi, nel prossimo futuro potremo identificare altri batteri e altri metabolismi coinvolti nei meccanismi di resistenza agli insetticidi».

È importante sottolineare come le zanzare siano causa indiretta del decesso di circa 750.000 individui ogni anno in relazione al loro ruolo di vettori di malaria, dengue, febbre gialla, Zika e numerosi altri patogeni, mentre le larve di mosca mediterranea possano nutrirsi di oltre 250 piante ospiti, arrecando danni ingentissimi a moltissime coltivazioni in molte aree del continente.

Al riguardo, Favia, sottolinea: «In questo contesto gli studi tra microrganismi simbionti e insetti offrono la prospettiva di sviluppare nuovi metodi di controllo efficaci, economici e biocompatibili per molti insetti vettori di patogeni e per molti insetti nocivi».

«Quello della salute e del benessere – conclude il rettore Unicam, Claudio Pettinari – è uno dei pilastri individuati dall’Università di Camerino su cui concentrare le attività dei nostri ricercatori, preservando le caratterizzazioni di eccellenza dei diversi gruppi ma favorendo al tempo stesso l’interdisciplinarietà. Sono lieto che la strategia adottata stia continuando a dare i suoi frutti, riconosciuti dalla comunità scientifica. Come Ateneo puntiamo alla qualità della ricerca aperta all’internazionalità, che contribuisca anche al raggiungimento dei 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile, come requisito fondamentale per garantire agli studenti un’istruzione superiore di elevato livello». (Red)

Vedi
www.unicam.it 
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