La ricerca è stata condotta in Fondazione Santa Lucia IRCCS in collaborazione con la Sapienza Università di Roma

Effetto Michelangelo:

le opere d’arte

e la realtà virtuale potenziano

la neuro-riabilitazione

 

Uniroma1 Effetto Michelangelo

L'Effetto Michelangelo sperimentato in laboratorio (credit: uniroma1.it)

09.02.21 - L'unione tra i grandi capolavori dell’arte e la tecnologia della realtà virtuale potenzierà - in un prossimo futuro - l’efficacia della neuro-riabilitazione a favore di persone che, a seguito di un ictus, hanno subito danni neurologici gravi che comportano la riduzione o la perdita dell’utilizzo di un braccio o di un lato del corpo (emiplegia).

È l' Effetto Michelangelo oggi approfondito in uno studio - pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology - condotto in Fondazione Santa Lucia IRCCS, in collaborazione con ricercatori dei dipartimenti di Psicologia, di Ingegneria meccanica, aerospaziale e Telematica (Unitelma) di Sapienza Università di Roma

All’interno di un ambiente di realtà virtuale è stato chiesto ai pazienti di muovere un cursore su una tela virtuale di fronte a loro utilizzando la mano del lato del corpo paralizzato a causa della lesione al cervello. I movimenti sulla tela scoprivano l’immagine di un capolavoro artistico, ad esempio la Creazione di Adamo di Michelangelo, la Venere di Botticelli o i Tre Musicisti di Picasso, restituendo, al termine dell’esercizio quando il cursore aveva percorso l’intera tela, l’opera completa.

Rispetto ad un gruppo di pazienti che invece ha effettuato lo stesso esercizio semplicemente colorando la tela bianca, i pazienti che hanno dipinto virtualmente un’opera, hanno riscontrato migliori risultati e un recupero più rapido nel tempo, oltre ad un minore affaticamento al termine della terapia.

«Questo risultato si inserisce in un filone di studi che, a partire dalle ricerche sui neuroni specchio, hanno affrontato il tema della risposta all’arte da parte del cervello» ha commentato il co-autore dello studio Marco Iosa, ricercatore all’IRCCS Santa Lucia e professore di Psicometria alla Sapienza. Aggiunge: «L’intenzione del nostro studio è stata di verificare se questi effetti positivi potessero essere sfruttati per incrementare il coinvolgimento del paziente nel percorso di neuroriabilitazione e abbiamo scoperto che, analogamente all’Effetto Mozart della musico-terapia, esiste in neuro-riabilitazione quello che abbiamo chiamato l’Effetto Michelangelo».

L’interfaccia di realtà virtuale, adattata dal neuro-scienziato e psicologo, Gaetano Tieri del Santa Lucia IRCCS in collaborazione con l’Unitelma Sapienza, ha offerto la possibilità di controllare tutti i parametri dell’esercizio, monitorando nel dettaglio i movimenti e misurando i progressi del paziente. «La realtà virtuale è uno strumento sempre più utilizzato per sfruttare la plasticità del cervello - conclude Tieri - Attraverso stimoli visivi o anche tattili, esiste infatti la possibilità di incentivare comportamenti positivi, ad esempio un movimento fluido e controllato di una mano su una tela, e di riconoscere movimenti patologici, permettendo al cervello di ripristinare, dove possibile, la corretta funzionalità del movimento». (red)


Riferimenti
The Michelangelo effect: art improves the performance in a virtual reality task developed for upper limb neurorehabilitation - Iosa M., Aydin M., Candelise C., Coda N., Morone G., Antonucci G., Marinozzi F., Bini F., Paolucci S., Tieri G. - Frontiers in Psychology https://doi.org/10.3389/fpsyg.2020.611956 

Vedi
www.uniroma1.it