Pubblicata la relazione della Commissione Europea sulle prospettive per contenere l'inquinamento atmosferico

«Attuare le misure concordate

ridurrebbe del 55%

le morti premature nel 2030»

 

08.01.21 - La Commissione Europea ha pubblicato oggi la seconda relazione sulle prospettive per la qualità dell'aria, ovvero le previsioni di riduzione dell'inquinamento atmosferico nell'Unione europea fino al 2030 e oltre. Secondo la relazione, nel 2030 il numero di morti premature dovute all'inquinamento atmosferico potrebbe ridursi di circa il 55% rispetto al 2005. Ma ad una condizione: gli Stati membri dovrebbero attuare tutte le misure concordate e annunciate nell'ambito dell'attuale legislazione dell'UE in materia di inquinamento atmosferico. Non solo. La relazione sottolinea inoltre che è possibile fare di più. Infatti molte misure di riduzione dell'inquinamento atmosferico, se attuate efficacemente, comporterebbero benefici superiori ai costi.

In una nota stampa, il Commissario per l'Ambiente, la pesca e gli oceani,  Virginijus Sinkevičius, ha dichiarato: «Questa relazione invia un messaggio chiaro: un'ulteriore riduzione dell'inquinamento atmosferico consentirebbe di salvare più vite umane e di ridurre la pressione sugli ecosistemi, oltre a essere economicamente fondata. È l'approccio che adottiamo con il Green Deal europeo e con la nostra ambizione in materia di inquinamento zero. È fondamentale che tutti gli Stati membri attuino pienamente le misure concordate e pianificate e intensifichino gli sforzi per affrontare il problema delle emissioni».

La relazione dimostra che, attuando pienamente tutta la legislazione esistente, la maggior parte degli Stati membri sarebbe in grado di rispettare gli impegni di riduzione previsti per il 2030 per 4 dei 5 inquinanti atmosferici disciplinati dalla direttiva sugli impegni nazionali di riduzione delle emissioni. Le misure supplementari di risanamento dell'aria annunciate nei programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico, accelererebbero ulteriormente i miglioramenti previsti. Tali misure non sarebbero tuttavia sufficienti a ridurre le emissioni di ammoniaca (provenienti al 90% dal settore agricolo) ai livelli massimi consentiti, si legge tra l'altro nella relazione. (red)

Vedi

https://ec.europa.eu/environment/news/second-clean-air-outlook-report-full-implementation-clean-air-measures-could-reduce-premature_en