Disco verde dai ministeri dello Sviluppo e dell'Ambiente ai depositi di scorie nucleari

Individuate

67 aree idonee in 7 Regioni

 

Ansa deposito1 scorie nucleari

Immagine artistica sezione di stoccaggio scorie nucleari (credits: ansa.it)

Ansa deposito2 scorie nucleari

Immagine artistica sito di stoccaggio scorie nucleari (credits: ansa.it)

 

05.01.21 - Arrivato alla Sogin il nulla osta del ministero dello Sviluppo e del ministero dell'Ambiente per la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), del progetto preliminare e i relativi documenti correlati per la costruzione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Deposito che permetterà di conservare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività. La Sogin è la società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.

Sono 67 i luoghi potenzialmente idonei. Non sono tutti equivalenti tra di essi, ma presentano differenti gradi di priorità a seconda delle caratteristiche a ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Sono stati individuati in sette regioni: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Nella Tavola generale allegata alla Cnapi sono indicati anche i Comuni interessati nelle sette regioni.

Con il via libera alla Carta, parte la fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all'esito della quale si terrà, nell'arco dei quattro mesi successivi il seminario nazionale. Sarà questo l'avvio del dibattito pubblico vero e proprio che vedrà la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca, durante il quale saranno approfonditi tutti gli aspetti, inclusi i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere.

Il deposito nazionale e il Parco tecnologico saranno costruiti in un'area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco. Il deposito avrà una struttura a matrioska; all'interno ci saranno 90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle, in cui verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all'interno i rifiuti radioattivi già condizionati. In totale saranno circa 78mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività a essere ospitati. L'investimento complessivo è di circa 900 milioni di euro e si stima che genererà oltre 4.000 posti di lavoro l’anno per 4 anni di cantiere, diretti (2.000 fra interni ed esterni), indiretti (1.200) e indotti (1.000).

Le aree e i comuni individuati

I luoghi selezionati per il deposito nazionale delle scorie nucleari si trovano: in Piemonte con 8 aree tra le province di Torino e Alessandria (Comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo e altri;) Toscana-Lazio con 24 aree tra Siena, Grosseto e Viterbo (Comuni di Pienza, Campagnatico, Ischia e Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano); Basilicata-Puglia con 17 aree tra Potenza, Matera, Bari, Taranto (Comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso); le Isole, con la Sardegna -14 aree - in provincia di Oristano (Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antoni) e nel Sud Sardegna (Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Ortacesus, Guasila, Segariu, Villamar, Gergei e altri); la Sicilia, 4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta:  Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera. (red)

Vedi

https://www.depositonazionale.it/ 
www.ansa.it