La scoperta è stata fatta da un gruppo internazionale di studiosi con i dipartimenti di Scienze della Terra e Scienze dell'Antichità della Sapienza di Roma

A Notarchirico in Basilicata

rinvenuti manufatti Acheuleani

di 700 mila anni fa

16.09.20 - Sito archeologico di Notarchirico in Basilicata: ritrovati utensili in pietra scheggiata riconducibili alla cultura Acheuleana del Paleolitico inferiore. La loro datazione consente di spostare indietro nel tempo l’origine dell’’Acheuleano in Europa a circa 700 mila anni fa.

L'area di Notarchirico, nei pressi di Venosa in Basilicata, da decenni è oggetto di studi archeologici e geo-paleontologici. Dal 2016 le campagne di scavi sono condotte da un team di ricerca internazionale guidato da Marie-Hélène Moncel del Département Homme et Environnement del Museo nazionale di storia naturale di Parigi, che vede coinvolti studiosi dei dipartimenti di Scienze della Terra e Scienze dell'Antichità dell'università Sapienza di Roma.

Qui, i ricercatori hanno ritrovato manufatti riferibili all’Acheuleano, una cultura del Paleolitico inferiore caratterizzata sia da manufatti litici a forma di mandorla, i bifacciali, lavorati su due lati in modo simmetrico, utilizzati, a Notarchirico, per attività di percussione su materiale duro, sia da schegge litiche utilizzate per lavorare tagliare e raschiare vari tipi di materiali.

I risultati dello studio - pubblicato sulla rivista Scientific Reports - dimostrano che gli strumenti rinvenuti nel sito di Notarchico costituiscono le più antiche testimonianze acheuleane in Europa occidentale e consentono di spostare indietro nel tempo l’origine di questa cultura. La datazione dei livelli vulcanici nel sito archeologico ha infatti permesso ai ricercatori di datare le scoperte tra 695 e 670 mila anni fa, periodo cronologicamente vicino ai siti francesi di Moulin-Quignon e la Noira.

"La grande variabilità delle attività effettuate dall’Homo heidelbergensis a Notarchirico grazie all’industria litica scheggiata - spiega Cristina Lemorini del Dipartimento di Scienze dell'antichità - testimonia una umanità molto adattabile e capace di sfruttare in modo molto diversificato l'ambiente in cui si trovava".

L’arco di tempo identificato dagli studiosi corrisponde a un periodo caratterizzato da condizioni climatiche molto instabili, che includono episodi glaciali e interglaciali. Durante le intense fasi glaciali è probabile che le popolazioni abbiano costruito, in quei luoghi e lungo le vie su cui si spostavano, una delle cosiddette “aree rifugio”, di cui un esempio è il percorso che attraverso la Sicilia potrebbe aver collegato le antiche migrazioni dall’Africa settentrionale all'Europa.

"I nuovi dati ottenuti - aggiunge Raffaele Sardella del Dipartimento di Scienze della Terra - testimoniano come l’ambiente fosse caratterizzato dalla presenza di molte specie animali. Erano diffusi grandi mammiferi come elefanti, ippopotami, bisonti e cervidi, oltre a diversi roditori, che forniscono importanti indicazioni paleoambientali e cronologiche. Inoltre a Notarchirico è stato possibile identificare per la prima volta la presenza della bertuccia, un primate largamente diffuso in Europa durante il Pleistocene".

Riferimenti. 
The origin of early Acheulean expansion in Europe 700 ka ago: new findings at Notarchirico (Italy) -
Marie-Hélène Moncel, Carmen Santagata, Alison Pereira, Sébastien Nomade, Pierre Voinchet, Jean-Jacques Bahain, Camille Daujeard, Antonio Curci, Cristina Lemorini, Bruce Hardy, Giacomo Eramo, Claudio Berto, Jean-Paul Raynal, Marta Arzarello, Beniamino Mecozzi, Alessio Iannucci, Raffaele Sardella, Ignazio Allegretta, Emanuela Delluniversità, Roberto Terzano, Pauline Dugas, Gwenolé Jouanic, Alain Queffelec, Andrea d’Andrea, Rosario Valentini, Eleonora Minucci, Laura Carpentiero & Marcello Piperno - Scientific Reports volume 10. DOI https://doi.org/10.1038/s41598-020-68617-8   

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