- Dettagli
- Categoria: Cronache 2019
- Pubblicato: Lunedì, 04 Novembre 2019 10:42
Da giovedì 7 novembre entra in funzione il Consorzio europeo per i servizi agli utenti meteorologici dello spazio aereo
Con Pecasus più sicuro
il traffico sul Polo Nord
Il logo del consorzio Pecasus
04.11.19 - Monitorare le condizioni meteorologiche spaziali per ridurre il rischio del personale di volo e dei viaggiatori che percorrono le rotte polari settentrionali, esposti alle forti emissioni di materia e radiazione ad altissima energia provenienti dal Sole. Questo è l'obiettivo di PECASUS,il Consorzio europeo per i servizi agli utenti meteorologici dello spazio aereo che entrerà in attività a partire da giovedì 7 novembre. Le emissioni di materia seppur occasionali - infatti - possono avere un effetto rilevante sulle capacità di navigare e comunicare correttamente.
Il Consorzio europeo PECASUS, sotto il coordinamento dell’Istituto Meteorologico Finlandese, vede la partecipazione di Austria, Belgio, Cipro, Germania, Gran Bretagna, Italia, Paesi Bassi e Polonia. Esso opererà, unitamente agli altri due centri internazionali, l’ACFJ (Australia, Canada, Francia e Giappone) e il centro gestito dagli Stati Uniti, alternativamente per periodi di due settimane, durante le quali gli altri due faranno da back-up.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in collaborazione con le altre istituzioni partecipanti, fornirà a PECASUS i dati ionosferici e geomagnetici opportunamente elaborati per diramare avvisi sulle mutate condizioni meteorologiche spaziali (space weather).
Nell’ambito dell’attività sinergica tra i vari enti, il Centro belga per le relazioni Sole-Terra (STCE) consoliderà il contenuto delle osservazioni, dei prodotti dai dati osservati e dei modelli forniti da tutti i partner del consorzio, mentre il Centro meteorologico britannico (MetOffice) gestirà i sistemi di sicurezza affinché tutte le operazioni di PECASUS siano garantite anche in casi di anomalie infrastrutturali. La convalida delle performance del servizio e il collegamento con gli utenti finali saranno affidati all’Istituto meteorologico olandese (Royal Netherlands Meteorological Institute – KNMI). (red)