È la prima causa di ritardo mentale nel bambino delle società occidentali

Sindrome alcolica fetale,

adesso c'è la diagnosi precoce

30.04.19 - Messa a punto una diagnosi precoce e precisa della sindrome alcolica fetale (FAS), prima causa di ritardo mentale nel bambino delle società occidentali. Il procedimento è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori dell'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibcn) e del Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio (CrarL) di Sapienza Università di Roma. Una ricerca congiunta pubblicata sulla rivista Addiction Biology con il titolo “Fetus morphology changes by second trimester ultrasound in pregnant women drinking alcohol” (Cambi della morfologia del feto da ultrasuoni nel secondo trimestre in donne incinta che bevono alcol).

Considerate l’inaffidabilità e la variabilità dei self-reports materni, cioè delle ammissioni volontarie di comportamenti a rischio da parte delle madri, e l’assenza di un profilo neuro-comportamentale univoco da utilizzare a scopo diagnostico, una valutazione oggettiva per stabilire il consumo di etanolo durante la gravidanza e la conseguente esposizione del feto all’alcol è importante”, sottolinea Marco Fiore del Cnr-Ibcn. Aggiunge: “La sindrome feto-alcolica è infatti una condizione malformativa complessa del neonato e del bambino, dovuta all’effetto tossico dell’alcool assunto durante la gravidanza. Ed è la più comune causa di ritardo mentale acquisito nell’infanzia, totalmente evitabile tramite l’astensione completa della gestante dal consumo di alcool”.

Al riguardo, Mauro Ceccanti, direttore del CrarL, osserva: “Il lavoro ha esaminato l'associazione tra l'etilglucuronide (EtG) nelle urine di donne in gravidanza e la presenza di alcuni indicatori fisici tipici della sindrome, mediante l’uso dell’ecografia prenatale effettuata nel secondo trimestre di gestazione. L’EtG si forma solo in caso di assunzione di alcol tre-quattro giorni precedenti l’esame, per cui la positività a questo biomarcatore è indice di consumo certo. L’analisi dell’EtG nelle urine - conclude Ceccanti - potrebbe essere quindi utilizzata come indicatore di consumo materno di alcol anche occasionale durante la gravidanza, per allertare sulle possibili ripercussioni sul feto e successivamente sul bambino, permettendo quindi una diagnosi precoce di FAS”. (red.) 

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