Razza o specie umana?

 

18.01.18 - In questi giorni sui mass media, sul web e in tv è stato un gran parlare di razza e di razze spesso a sproposito, con prese di posizioni politiche accese e variegate. Ma cosa significa razza e ha senso parlare di razza o di razze? Andiamo all'origine del dibattito. Il concetto di razza tiene banco ufficialmente dal 1871, ossia dall'anno in cui l'inglese Edward BurnettTylor, docente di antropologia sociale all'università di Oxford, pubblicò il saggio “Primitive culture”.

I nostri padri costituenti scrissero la Costituzione nel 1946 e inserirono la parola razza nell’articolo 3 della Costituzione che recita: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".

Nel 1946 i padri costituenti forse avevano solo una vaga idea dell'esistenza del DNA (l'acido desossiribonucleico) perché la scoperta arriverà solo nel 1953 (con l'americano James Watson e il britannico Francis Crick che presentarono il modello a doppia elica), mentre per la comprensione dei meccanismi genetici si dovranno aspettare gli anni '60.

Soltanto nel 2001 però gli scienziati riescono a fare la lettura completa del nostro patrimonio genetico per cui si ha che: la differenza del DNA tra due persone dello stesso sesso scelte a caso è inferiore dello 0,1 per cento e la variabilità è pressoché costante.

A certificare scientificamente l'inesistenza delle razze è stato il prof. Luca Cavalli-Sforza, genetista italiano e antropologo alla Stanford University (California, Usa) dal1971. Con i suoi studi è riuscito a dimostrare l’origine africana di tutti i “sapiens” poi sparpagliatisi nel resto del pianeta.

La politica

In Francia, nel 2014, l’Assemblea nazionale ha approvato l’eliminazione della parola razza dalla costituzione francese e da ogni documento pubblico.

In Italia, nel gennaio 2015, bio-antropologi dell’Istituto Italiano di Antropologia (Isita) e antropologi culturali dell’Associazione nazionale universitaria antropologi culturali (Anuac), hanno chiesto al Governo italiano di cancellare la parola razza dall’articolo 3 (sopra riportato) della nostra Costituzione. Per adesso la loro richiesta è caduta nel vuoto. (red)

http://www.isita-org.com 
http://www.anuac.it/